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Un’analisi spietata del migliore degli inferni possibili – quello in cui viviamo.
Può esserci qualcosa di peggio della violenza di Stato dura e pura, quella che nel XX secolo ha unito nazismo, comunismo e fascismo? La risposta del dissidente russo Eduard Limonov, acerrimo nemico di Putin immortalato da Emmanuel Carrère, è affermativa. Peggiore del cappio totalitario è l’oppressione soft dei regimi liberali odierni. Questi non trattano i loro sottoposti come sudditi o schiavi ma come pazienti, bisognosi di cure, rieducabili a piacimento. Più che caserme sono ospedali, dove regna una mortale tranquillità, basata sulla sistematica repressione di ogni dissenso. Il malato, si sa, va difeso anzitutto da sé stesso. Obitori dello spirito, buonisti e omologanti, questo libro traccia la loro geografia, senza concedere sconti a nessuno. Un’analisi spietata del migliore degli inferni possibili: quello in cui viviamo.
A cura di: Andrea Lombardi
Traduzione di: Andrea Scarabelli
Prefazione di: Alain de Benoist