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Nel luglio 1940, un mese dopo l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale, Bottai chiedeva a Spirito di preparare un appunto per Mussolini sul ruolo degli intellettuali nel conflitto appena cominciato. Di qui la richiesta di Bottai di preparare un saggio organico sul tema della “guerra rivoluzionaria”, che il filosofo scrisse tra la primavera e l’estate del 1941, quando già i sogni mussoliniani di una guerra breve erano svaniti. Quando Bottai sottopose il dattiloscritto di Spirito a Mussolini, la situazione politico-militare era decisamente mutata e il duce aveva altre esigenze; trovò il libro troppo impostato in senso classista e troppo filotedesco e non fu dato alle stampe. A ottanta anni dalla stesura del libro, oggi la Casa Editrice Luni, in collaborazione con la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice, ripubblica questo volume, che resta una delle opere più significative del filosofo aretino.
Guerra rivoluzionaria rappresenta l’essenziale punto di passaggio del pensiero di Ugo Spirito dal fascismo al dopoguerra e per questo motivo, tra gli altri, meritava una riedizione, accresciuta, rispetto a quella del 1989, di una postfazione di Giuseppe Parlato, attuale presidente della Fondazione, che illustra la valenza politica del concetto di guerra rivoluzionaria negli ultimi anni del regime fascista.