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Lo Stato nazionale ci offre il modello più sicuro di pace, prosperità e possibilità di difendere i diritti umani. Malgrado questo, l’idea di Stato nazionale è sotto attacco, derisa, considerata causa di conflitti e destinata ad essere rimpiazzata da forme di giurisdizione più “illuminate”. Questo accade nonostante il fatto che tutti i recenti tentativi di trascendere lo Stato nazionale per trasformarlo in qualche genere di ordinamento politico transnazionale abbiano finito per portare a dittature totalitarie come quella dell’ex Unione Sovietica, o a burocrazie incomprensibili come l’Unione Europea. I tentativi di cambiare la natura dell’Unione Europea in modi che an eranno i confini fra giurisdizioni ci hanno portato a un punto di svolta della nostra storia. Roger Scruton scrive: «Credo pertanto che siamo sull’orlo di alcune decisioni che potrebbero rivelarsi disastrose per l’Europa e per il mondo, e che ci rimangano solo pochi anni per far tesoro della nostra eredità. Oggi più che mai risuonano veri i due versi del Faust di Goethe: “Ciò che avete ereditato dai vostri antenati, guadagnatevelo, in modo da poterlo possedere”. Negli Stati nazionali europei, abbiamo anche noi bisogno di riguadagnare quella sovranità che le generazioni precedenti alla nostra hanno così laboriosamente plasmato dall’eredità della Cristianità, dei governi imperiali e delle leggi romane. Una volta guadagnato questo patrimonio, l’avremo riconquistato, e una volta conquistato saremo in pace all’interno dei nostri confini». Domenica 25 marzo 2012, Rai Radio 1, recensione all’interno della trasmissione “L’argonauta”.