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Il caso Sofri . luci e ombre di una grazia pretesa

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“… di certo c’è che Sofri è il fantasma della cattiva coscienza di molti suoi partner ben arrivati e ben accomodati nelle varie stanze del potere intellettuale e giornalistico. Stanze la cui precarietà è rara rispetto a quella della politica: e di fatto ci sono fior fiore di politici caduti dalle stelle nel guano delle stalle, ma non conosco giornalisti o intellettuali a cui è capitata sorte simile. Per cui si può dire che il potere personale del giornalista è in assoluto più stabile di quello del politico e persino di quello dell’uomo di finanza. Un Andreotti, un Forlani, un Mannino, un Craxi ma anche un Calvi, un Sindona, un Cecchi Gori, omologhi di un D’Alema, di un Bertinotti, di un Fini, di un Agnelli, di un Cuccia possono anche rovinare verso il basso, mentre non si ha notizia che omologhi di un Montanelli, di uno Scalfari, di un Biagi, di un Mieli e via elencando perdano nel tempo, per accidente, quota del loro potere. Anzi, anche nella dannazione di un momentaneo oscuramento televisivo il loro peso specifico si accresce. Per questa ragione questi signori sono una forza stabile, una casta dalla caratteristiche nobiliari il cui blasone (la firma) conta sempre molto: e i politici, i finanzieri, gli imprenditori li temono e tendono ad ingraziarseli. La loro visibilità, la loro presenza in video oltre che sui quotidiani di riferimento è cotante e inalienabile. In questo circuito nobiliare gli ex commilitoni di Adriano Sofri sono un esercito. Alcuni noti (Ferrara, Lerner, Liguori, Mieli), altri molto meno: e uno che, quando parla dell’Italia, vi si riferisce come a un Paese piuttosto che ad uno Stato (mi riferisco a Folli), mi porta a credere che una certa contiguità con quell’ambiente l’abbia avuta… Oggettivamente, il grande serbatoio della lotta armata in Italia è costituito da Lotta Continua. Viene negato ed alcuni si dilungano in speciose sottigliezze tra ribellismo, insurrezionalismo, antagonismo violento e lotta armata-terroismo. Ma la realtà, ben conosciuita anche da chi sta dentro le cose o da chi ha potuto osservarle veramente da molto vicino, è che Lotta Continua è stato il vero bacino collettore della lotta armata, e al centro di Lotta Continua c’era appunto Sofri. Da quel bacino collettore sono tracimate tre ondate. Una, appunto, che ha alimentato la lotta armata; l’altra che si è diretta verso il carrierismo politico e giornalistico; la terza che ha compenetrato ambienti di militanza più omologati e istituzionali (associazionismo, cooperative, rifondazione comunista…)

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