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Nel 1932, anno del Decennale della Marcia su Roma, venne eretto davanti al Foro Mussolini il colossale obelisco in marmo di Carrara, detto Stele Mussolini. Il monolito svetta all’entrata del Foro, ed è uno dei più grandi obelischi al mondo, ancora più alto dell’obelisco di Tuthmosi III davanti al Laterano, il più alto monolite egizio mai eretto.
Prima di alzarlo, seguendo la tradizione antica e rinascimentale di lasciare simbolicamente ai posteri una traccia della propria civiltà e della sua visione del mondo, nelle fondamenta vennero posti alcuni medaglioni aurei coniati per l’occasione insieme al Codex Fori Mussolini, una pergamena contenente un testo in latino narrante la storia della Rivoluzione Fascista dal primo dopoguerra alla presa del potere e glorificante l’opera di Mussolini e l’Italia Fascista, con particolare riguardo alla sua Gioventù, al suo spirito e alle sue istituzioni, come l’Organizzazione Nazionale Balilla e il suo presidente Renato Ricci, fautore della erezione del monolito stesso.
Il testo latino fu trascritto, con minime variazioni, in diverse pubblicazioni dell’epoca, ma, anche vista l’aspirazione fascista che il latino divenisse una lingua universale, non fu mai tradotto in italiano, ed è quindi la prima volta in assoluto che questo documento di grande importanza storica e ideale viene presentato al lettore italiano moderno.
A corredo del Codex, un inquadramento storico-architettonico del Foro Mussolini e della sua costruzione a cura dello storico e archeologo Pierluigi Romeo di Colloredo e un apparato iconografico comprendente planimetrie, fotografie d’epoca e le esclusive immagini del fotografo professionista Antonio Mele.