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Il Primato Nazionale n°53 . Lei è Norma Cossetto

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IL PRIMATO NAZIONALE – FEBBRAIO 22 – NUMERO 53 Da qualche anno a questa parte, i gendarmi della memoria (a senso unico) stanno tentando di rimettere in discussione il Giorno del ricordo. E pensare che l’istituzione di questa solennità civile era stata possibile, nel 2004, anche grazie al contributo di politici che provenivano dalla tradizione dell’ormai defunto Pci. Con la caduta del Muro di Berlino, sembrava infatti chiusa l’epoca della contrapposizione ideologica più dura, in nome di una riappacificazione nazionale. Tutto questo, però, ora è finito, perché in molti, in troppi, pare vogliano instaurare un clima da guerra civile, negando il doveroso cordoglio per i martiri delle Foibe. È per questo motivo che il Primato Nazionale ha voluto dedicare la copertina del nuovo numero a Norma Cossetto, che di quella tragica pulizia etnica è diventata in qualche modo il simbolo. Tra monumenti imbrattati e saggi di scarso valore scientifico, in effetti, la sinistra più trinariciuta continua imperterrita a nutrire nostalgia per i partigiani titini (e i loro complici), tentando di sminuire nei modi più capziosi la valenza simbolica delle Foibe. Nel focus del Primato Nazionale, Emanuele Mastrangelo ricostruisce il triste destino di Norma Cossetto inserendolo nel suo più ampio contesto storico, e smascherando le strategie comunicative dei nuovi «giustificazionisti». Da segnalare, inoltre, una bella intervista di Fabrizio Vincenti a Nino Benvenuti: uno dei più grandi pugili della storia, istriano di nascita e di spirito, ci spiega che cosa ha rappresentato per lui il dramma delle Foibe e dell’esodo, che ha vissuto sulla sua stessa pelle. Come sempre, il Primato Nazionale è poi ricco di contenuti che spaziano dalla politica all’economia, dalla storia alla letteratura, dagli esteri alla filosofia. Si segnalano in particolare la recensione ad Annientare, il nuovo romanzo di Michel Houellebecq, e un articolo di Giovanni Damiano che ci parla delle verità dimenticate sulla tratta degli schiavi (verità ovviamente occultate dai talebani della cancel culture). Per il resto, largo spazio alla galleria delle rubriche, che ospita le penne più taglienti del sovranismo italiano. Chiude il numero la rubrica delle lettere, curata da Francesco Borgonovo, che risponde (e risponderà) alle domande poste direttamente dai nostri lettori. Da ricordare, infine, la possibilità di acquistare in abbinamento al mensile anche il sesto volumetto della collana «I Grandi Italiani», quello dedicato a Leonardo da Vinci.

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