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Il Primato Nazionale n°58 . Il futuro dell ‘Ucraina

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Quando accendiamo la televisione, ascoltiamo la radio o diamo uno sguardo ai social, tutti gli opinionisti si sono riscoperti fini analisti geopolitici. Ma a Kiev, a Odessa e nel Donbass, c’è ben poco spazio per la geopolitica e i ragionamenti sui massimi sistemi. La geografia è costellata di edifici in rovina, e la politica tace al suono del cannone. Ecco perché il Primato Nazionale, pur non rinunciando a una riflessione ad ampio raggio, ha deciso di lasciar spazio al presente concreto e soprattutto al futuro dell’Ucraina. In particolare, si segnala un’interessante intervista a Gian Micalessin, noto inviato di guerra che i conflitti li ha sempre visti da vicino (Donbass incluso), ben al di là della retorica da salotto televisivo.

Oltre che di Ucraina, sul Primato Nazionale di questo mese si parla anche di Birmania, dove è in atto una guerra che nessuno ci sta raccontando. Eppure, si tratta di un conflitto storico che potrebbe riscrivere la topografia del Sudest asiatico: un intero popolo è in rivolta contro il regime militare di Rangoon, e si è rifugiato nella giungla per addestrarsi al combattimento e rivendicare la propria libertà. A questa guerra è dedicato un bel reportage di Filippo Castaldini che, attraverso i racconti dei protagonisti e un nutrito materiale fotografico, ci fa conoscere più da vicino i combattenti di Kawthoolei, quella «terra dei fiori» di cui si sono innamorati tanti uomini liberi che ancora credono nella dignità e nell’onore dei popoli.

Come sempre, poi, il Primato Nazionale è ricco di contenuti che spaziano dalla politica all’economia, dalla storia alla letteratura, dagli esteri alla filosofia. Si va dalla scomparsa del pluralismo nei nostri regimi postdemocratici (V. Benedetti) alla delicata questione delle armi negli Stati Uniti (A. Scianca), da una stimolante riflessione sulla cultura strategica russa (G. Taietti) a un dettagliato approfondimento sulla questione calda di Taiwan (E. Palazzini). Inoltre, meritano una menzione speciale due articoli della sezione storica: se Claudio Siniscalchi ci racconta di José Antonio Primo de Rivera e del mito della gioventù tra le due guerre mondiali, Alfonso Piscitelli analizza quell’ardito esperimento politico che fu il socialismo tricolore, con tutte le sue potenzialità e i suoi limiti.

Nel Primato Nazionale, ovviamente, anche questo mese non manca la galleria delle rubriche, che ospita le penne più taglienti del sovranismo italiano. Chiude il numero la rubrica delle lettere, curata da Francesco Borgonovo, che risponde (e risponderà) alle domande poste direttamente dai nostri lettori. Inoltre, anche questo mese sarà possibile acquistare in abbinamento alla rivista il nuovo volumetto della collana «I Grandi Italiani»: ormai siamo arrivati all’undicesima puntata, interamente dedicata a Niccolò Machiavelli, il patriota. Ma non è finita qui: in concomitanza con il centenario della marcia su Roma, all’interno del numero si trova la quinta puntata dell’inserto 19-22: la lunga marcia. Attraverso le voci dei protagonisti dell’epoca, Fabrizio Vincenti ci fa ripercorre gli eventi che, dal 23 marzo 1919 al 28 ottobre 1922, portarono al potere Mussolini e le camicie nere. Le pagine dell’inserto, inaugurato nel numero di marzo e le cui puntate termineranno nel numero di ottobre, potranno essere estratte dalla rivista per poi essere collezionate a parte.

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