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Il sole di mezzanotte . Aurora del Soggetto Radicale

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COD: ISBN: 9788898809554 Categoria:

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Il volumetto che state per leggere intende condensare brevemente, in pochi punti affilati e taglienti, la visione del mondo sottesa a Teoria e fenomenologia del Soggetto Radicale di Aleksandr

Dugin (AGA, 2019), studio tanto complesso quanto essenziale per muoverci nel mondo contemporaneo, preda di una transizione paradigmatica abissale: a una modernità sempre più esangue segue una postmodernità che non è stata ancora indagata adeguatamente, soprattutto nel suo complesso e chiaroscurale rapporto con la premodernità tradizionale. Aleksandr Dugin si muove proprio in questa direzione, offrendo agli uomini (post)moderni una chiave di lettura per decifrare le mostruosità di un mondo spersonalizzato e nemico del sacro, dell’identità e dei popoli. Un’autentica Rivolta contro il mondo postmoderno, per così dire, epocale, fondamentale e intransigente come poche altre, indispensabile per orientarsi nella descensio ad inferos dei tempi ultimi.
Proprio in considerazione della sua importanza abbiamo pensato di realizzarne la versione condensata che avete tra le mani: raccoglie i punti fondamentali e le tesi principali formulate da Aleksandr Dugin sulla figura del Soggetto Radicale, praticamente senza eguali nella letteratura “tradizionale” del nostro Paese. Alcuni sono tratti dal libro edito da AGA, altri sono del tutto inediti. Il rapporto che lega Il Sole di Mezzanotte a *Teoria e fenomenologia del Soggetto Radicale*, per così dire, è lo stesso che intercorre tra due opere di Julius Evola, Orientamenti, data alle stampe nel 1950 dalla rivista «Imperium», e Gli uomini e le rovine, uscita tre anni dopo per le Edizioni dell’Ascia. Mentre il secondo volume contiene, nei minimi dettagli, la visione metapolitica evoliana, il primo è un manualetto di facile consultazione, destinato a chi — nonostante tutto e tutti, contro tutto e tutti — vuole rimanere in piedi tra le rovine, mantenere un’integrità esistenziale anche in un mondo disgraziato e straccione come quello in cui viviamo. Le rovine del moderno, ieri; le rovine del postmoderno, oggi. Nascono così questi “nuovi orientamenti”, un agile breviario da tenere sempre in tasca, da consultare di tanto in tanto, rivolto a coloro che persino nell’occhio del ciclone ancora ricordano di avere un volto dietro alla maschera, che ancora avvertono un’appartenenza e un retaggio differenti da quelli degli ultimi uomini nietzschiani, che serbano ancora memoria di aver soggiornato, magari nella fugacità di un istante, una stagione, una vita o un ciclo intero, presso l’Eterno.

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