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La preghiera romana

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COD: ISBN: 9788888646329 Categoria:

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Il testo, qui presentato, costituisce uno dei pochi studi su questo argomento ed appare ancora oggi fondamentale, sia da un punto vista filologico, a causa dei numerosi riferimenti alle fonti, nella doppia formula delle citazioni di brani di autori latini, che trattano le forme della preghiera romana, e delle ampie citazioni di preghiere, sia per la più generale ricaduta culturale derivata dall’affrontare una questione centrale nella comprensione dei modi e delle forme della religione romana come quella della preghiera.
E’ su questi due fronti che si muove l’interesse delle edizioni Victrix nella riproposizione di questo testo, poiché se, in generale, nei modi della preghiera si può riconoscere la disposizione religiosa di un popolo, nelle varietà, nelle forme, nei modi di composizione e nel linguaggio della preghiera romana, qui descritte ed analizzate con volontà di classificazione, appare esplicita la profonda intrinseca natura religiosa dell’identità culturale romano-italiana.

Un’osservazione, in particolare, informa tutta l’opera ed è ben descritta nelle pagine iniziali, quale assunto di base:

‘Tutta la vita dell’uomo, secondo il concetto romano, si svolge, dal concepimento alla morte, e oltre, in continuo contatto col mondo invisibile: al cui favore l’uomo si rivolge, per quanto sente e vuole, e la cui inimicizia cerca di stornare; del favore e della inimicizia egli è attentissimo a cogliere i segni, anzi a provocarli; nel favore desidera mantenersi con la pietas, che consiste nel rispetto della purità rituale e nell’osservanza delle religiones, ossia di tutti gli atti e le parole del culto:
‘Rigorosissimi e prudentissimi nelle forme liturgiche e nell’osservazione dei segni divini.’
dice Gellio, ripetendolo da Varrone e da tutta la tradizione. Il pensiero espresso, ossia parola, e inespresso, non può non accompagnare ogni atto cosciente, tanto più l’atto più impegnativo, ch’è l’offerta, e il più importante, ch’è la consultazione.’

Quello che incontriamo nel libro che presentiamo, oltre all’approfondimento dello studioso, è il carme dei nostri Padri, il suono dei verba, è l’eternità di ogni atto che diviene, nella sacra nominazione, assoluto e eterno, non sottoposto a divenire, non destinato a morire e non isolato nel non senso. La preghiera a Roma appare come elemento fondamentale, presente in ogni atto, è l’essenza stessa del senso puro della lingua, ogni parola e ogni verbo proferiti non hanno altro senso se non quello di trasfigurare ed immortalare, di rendere presenti gli Dei, di far sì che ogni agire sia sempre ed unicamente in conformità al volere divino, ‘relegando’ l’umano al Divino, pacificando il mondo nominandolo divino.
In questo sta la eternità e la attualità del magistrale insegnamento di Roma che ancora oggi riteniamo sia essenziale proporre.

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