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Referundum abrogativo. Un istituto da rivitalizzare

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COD: ISBN: 9788861482548 Categoria:

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BROSSURA

In appendice intervista a Rita Bernardini.

Nel 1947, il Progetto di Costituzione “introduce un istituto del tutto nuovo nella vita costituzionale italiana: il referendum popolare”. Ma i relativi lavori sia in Commissione dei Settantacinque sia in Assemblea plenaria registrano sul punto un “sentimento di diffusa diffidenza”. La scelta di rinviarne la regolamentazione alla legge ordinaria tradisce un “ostruzionismo di maggioranza” da parte della DC e degli alleati minori.

La questione referendaria, fin dagli albori della vicenda costituzionale repubblicana, ha rappresentato dunque motivo di fervido confronto tra realtà partitiche, sensibilità istituzionali e posizioni dottrinali. Ha cioè dimostrato di collocarsi su una linea di faglia tutta politico-ideologica tra la suggestione plebiscitaria e l’istituzione parlamentare. Il referendum, insomma, nelle intenzioni dei suoi sostenitori (o detrattori), come occasione (o timore) di superamento del monopolio del legalismo normativista.

Prendendo realisticamente atto del crollo strutturale della partecipazione a questa modalità di esercizio della volontà popolare, ma non volendo rassegnarsi all’ineluttabilità degli eventi, al fine di rivitalizzarne la funzione, abbiamo individuato alcune proposte per modificare il quadro normativo dell’istituto referendario ed attualizzarne l’impiego politico-istituzionale e le prospettive socio-culturali al mutato spirito del tempo.

(dalla Premessa dell’Autore)

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