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l libro: a cura e con un saggio di Maurizio Guerri.
Il volumetto contiene due saggi: il primo di Friedrich Georg Jünger “Guerra e guerrieri” del 1930 e il secondo di Ernst Jünger “Discorso di Verdun” del 1979.
«La guerra è l’evento che ha dato la fisionomia al volto del nostro tempo». Così scriveva Friedrich Georg Jünger nel 1930 nello scritto Guerra e guerrieri, un breve saggio che è diventato fondamentale nel dibattito filosofico e politico novecentesco. In questo scritto l’autore tedesco tenta di mettere a fuoco il senso della guerra senza confini che era esplosa nel corso della Primo conflitto mondiale, ma che avrebbe sempre più dato forma alla esistenza degli uomini anche nei decenni a venire. Ancora oggi Guerra e guerrieri, oltre che una eccezionale testimonianza della mutazione dello natura della guerra avvenuta nel corso della Prima guerra mondiale, ci pone dinanzi all’immagine della violenza senza forma che caratterizza la vita contemporanea. A Guerra e guerrieri segue il discorso che Ernst Jünger pronunciò nel 1979 nella città di Verdun per sancire una nuova amicizia tra la Francia e la Germania: il grande scrittore e filosofo, nonché eroe della Prima guerra mondiale, in poche righe ripensa alla sua vita in guerra e alla pace planetaria a cui oggi l’uomo deve aspirare come sua unica salvezza: «Guardando retrospettivamente i fronti si fondono – gli avversari appaiono accerchiati da pericoli comuni che sono ancora più forti della volontà dei generali e del coraggio del singolo: ciò che è materiale diventa strapotente, la terra stessa si fa vulcanica e il fuoco non minaccia più di annientare questo o quello, bensì tanto l’amico quanto il nemico. Allora, quando ci stringevamo nei crateri prodotti dalle bombe, credevamo ancora che l’uomo fosse più forte di ciò che è materiale. Questo si è dimostrato un errore».