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La rivoluzione in camicia nera

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Che cosa è stato il fascismo? Reazione o rivoluzione? In realtà un fenomeno articolato e complesso. Contro il regime autoritario e conservatore edificato negli anni Venti dal nazionalista Alfredo Rocco, resiste e si sviluppa il fascismo delle origini (facente capo a Giuseppe Bottai ma per alcuni versi allo stesso Mussolini), rivoluzionario e totalitario, deciso a seppellire la “civiltà borghese” e a fondare la “nuova civiltà fascista”, una “terza via” alternativa tanto al liberal-capitalismo quanto al comunismo. Paolo Buchignani ricostruisce in modo organico la travagliata vicenda del fascismo rivoluzionario fino alla sconfitta finale. Un esito che nulla toglie all’importanza e alla pericolosità di quel sovversivismo in camicia nera, tanto intransigente e totalitario quanto vitale, progettuale, proiettato nel futuro e, di conseguenza, capace di garantire al Duce (cui attribuisce la sua stessa volontà rivoluzionaria) il consenso delle classi lavoratrici e popolari, dei giovani, degli intellettuali. Inevitabile il fallimento di un disegno politico che, almeno in parte, andava progressivamente realizzandosi nella seconda metà degli anni Trenta? La trasformazione del fascismo in regime totalitario (e rivoluzionario) è stata un esperimento interrotto? E si può dire che il regime mussoliniano, figlio della Prima guerra mondiale, sia stato ucciso dalla Seconda? Questo studio ffronta questi e altri nodi fondamentali, riaprendo questioni tuttora irrisolte del nostro Novecento.

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